M E M O R A N D U M
Proposte per un programma politico-culturale a favore della minoranza linguistica ladina.
Vengono qui evidenziati i problemi e le rivendicazioni più importanti con l’auspicio che i politici li assumano nella loro agenda e li avviino a soluzione.
Preambolo
Cause del regresso della lingua ladina
Le necessità della minoranza ladina sono note: fra di esse annoveriamo i provvedimenti atti ad impedire l’indebolimento progressivo della lingua ladina. Si riassumono comunque di seguito le cause del regresso:
- il frazionamento della Ladinia in enti politici e giuridici diversi (2 regioni, 3 provincie, 5 comunità comprensoriali); ciò favorisce l’allontanamento delle zone e delle valli ladine l’una dall’altra;
- la mancanza di un centro politico, economico e culturale;
- condizioni economiche, culturali e di formazione scolastica diverse;
- lo sviluppo indipendente dei singoli idiomi a sostegno di identità locali diverse;
- la mancanza di riconoscimento politico della lingua unificata;
- l’influsso eccessivo dei media e della letteratura in lingue diverse da quella madre;
- la mancanza di un hinterland linguistico cui attingere prodotti culturali essenziali a sostegno della modernizzazione e normalizzazione della lingua madre, quali strumenti linguistici e didattici, opere letterarie, programmi televisivi;
- la presenza insufficiente del ladino nella vita pubblica e nell’ambito economico privato;
- l’immigrazione di alloglotti;
- l’emigrazione di ladini.
Necessita un approccio generale e unitario alla causa ladina
Le valli e zone ladine di Badia, Gardena con le frazioni ladine di Castelrotto, Fassa, Fodom/Livinallongo, Colle Santa Lucia e Ampezzo formano, nonostante le diversità a cui si è accennato sopra, un territorio culturale e linguistico unitario. La conservazione e promozione della lingua e cultura ladine postulano a loro volta detto approccio generale ed unitario; soluzioni parziali, che prescindano dal concetto generale, rischiano addirittura di aumentare le divisioni, e di mettere in pericolo la coesione stessa della Ladinia. La politica culturale ladina deve pertanto muoversi in una cornice comune a tutte le valli e zone ladine quale presupposto per un trattamento unitario dei diritti e dei bisogni della minoranza. I diritti statutari dei ladini delle provincie autonome di Bolzano e Trento vanno applicati ed estesi ai ladini del Veneto. Tale estensione avverrebbe nel migliore dei modi attraverso l’aggregazione del territorio dei 3 comuni ladini del Veneto alla Provincia autonoma di Bolzano La riunificazione amministrativa rappresenta una rivendicazione fondamentale della popolazione ladina, avanzata con forza nei momenti cruciali della sua storia: 1918: lettera-appello dei sindaci ladini richiedente il diritto all’autodeterminazione; 1916: manifestazione sul Passo Sella contro la separazione e per l’unità della Ladinia; 2007: referendum popolare nei comuni ladini del Veneto sull’aggregazione alla Provincia autonoma di Bolzano. L’attuazione di questa richiesta storica costituisce una delle priorità dei doveri della politica, in particolare della Lia di Comuns Ladins (Lega dei comuni ladini).
Diritti, richieste, bisogni
Bisogna anzitutto distinguere i diritti che derivano ai ladini dalla legge (costituzione, statuto di autonomia, leggi di attuazione, ecc.) dalle pretese che derivano dal principio di parità dei gruppi linguistici e dalla tutela delle minoranze; i primi vanno attuati, se necessario con ricorso alla magistratura; provvedimenti a sostegno della lingua e cultura vanno definiti e concretizzati nell’ambito della discussione politica. La minoranza ladina ha bisogni particolari che non vanno valutati secondo una proporzionale etnica meramente numerica; questi sono proporzionalmente molto più elevati di quelli dei due gruppi linguistici maggioritari in Alto Adige. Da parte delle forze politiche si attendono fatti concreti e non semplici dichiarazioni di principio. Vale il principio che la democrazia viene commisurata al soddisfacimento dei bisogni delle minoranze.
- Provvedimenti politici a favore dei ladini
A.1 Ladinia intera
Le Provincie autonome e la Regione Veneto favoriscano l’annessione dei 3 comuni ladini bellunesi – Fodom/Livinallongo, Colle Santa Lucia, Ampezzo – alla Provincia autonoma di Bolzano. L’esito quasi unanime del referendum non può essere ignorato. La divisione fascista del 1923 fra i ladini va finalmente superata mediante uno spedito iter parlamentare.
- Nell’ambito della riforma parlamentare, rispettivamente nelle leggi elettorali seguenti e ovviamente nello Statuto di autonomia, necessita prevedere apposite circoscrizioni elettorali comprensive dei 18 comuni e delle 3 frazioni dei ladini delle Dolomiti.
- Le Provincie autonome e la Regione Veneto sostengano ogni iniziativa, organizzazione e infrastruttura interladina atta a rafforzare la cooperazione tra le vallate e l’unità politica e culturale della Ladinia.
- La Lia di Comuns Ladins va dotata concretamente di competenze e mezzi. Essa si adoperi per la parificazione dei diritti di tutte le zone ladine.
- Le Provincie autonome e la Regione Veneto riconoscano l’Union Generela di Ladins dla Dolomites (U.G.L.D.) quale rappresentante culturale di tutti i ladini dolomitici ai sensi dell’art. 3 comma 1 della legge sulla tutela delle minoranze n. 482/1999 e quale interlocutrice principale della Lia di Comuns Ladins, seguendo l’esempio della Lia Rumantscha in Svizzera.
- I collegamenti stradali dei passi dolomitici costituiscono la via di comunicazione principale fra i ladini e vanno apprestati in modo da consentire la circolazione tutto l’anno. L’introduzione di un pedaggio o di altre limitazioni alla circolazione comporterebbe probabilmente un’ulteriore divisione ed isolamento delle valli ladine.
A.2 Provincia autonoma di Bolzano/Südtirol
In base allo Statuto di autonomia i ladini sono rappresentati in Consiglio Provinciale ma in Giunta Provinciale entrano solo con il consenso della maggioranza. L’art. 50, comma 3 di detto Statuto va pertanto modificato nel senso di trasformare la facoltà di rappresentanza in Giunta in mano alla maggioranza in diritto della minoranza.
- Con un consigliere soltanto i ladini sono sottorappresentati e non possono nemmeno coprire le cariche istituzionali riservate al gruppo, quali la vicepresidenza del Consiglio e l’assessorato richiesto. Si chiede pertanto che la legge elettorale sia modificata in modo da garantire la presenza di due ladini in Consiglio provinciale.
- Ai ladini va garantita la rappresentanza nel A.R. e nelle Commissioni statutarie dei 12 e dei 6.
- L’assessore ladino deve occuparsi in primo luogo degli affari ladini, della promozione della cultura, dello sviluppo della scuola, della valorizzazione e normalizzazione della lingua, della cooperazione con istituzioni ladine delle provincie limitrofe, della riunificazione dei ladini.
- Per importanti servizi pubblici (intendenza, tavolare, catasto, lavoro…) vanno costituiti uffici periferici nelle valli ladine per arrestare la forte emigrazione di intellettuali e garantire l’uso della lingua ladina.
- La regola proporzionale va modificata nel senso di consentire deroghe per l’accesso dei ladini ai posti anche alti della pubblica amministrazione provinciale e locale; con ciò si evita la dichiarazione di appartenenza ad un altro gruppo per accedere ai posti di lavoro. L’indennità di lingua ladina va concessa a tutti i ladini che lavorano nella pubblica amministrazione e anche ai dipendenti pubblici che hanno acquisito il patentino in lingua ladina. Si nota al riguardo che ben 150 posti riservati al gruppo ladino sono oggi occupati da appartenenti ad un gruppo linguistico diverso.
- Nei comprensori della Val Pusteria e Salto-Sciliar il ladino va usato come lingua ufficiale paritaria. Va comunque perseguita la costituzione di un comprensorio ladino con competenze specifiche adeguate alla minoranza, il che favorirebbe anche il miglioramento della situazione linguistica ed il rafforzamento dell’identità ladina.
- Il Museo ladino va attribuito alla competenza dell’assessorato ladino.
- Promozione della lingua ladina
Attualmente manca una politica linguistica unitaria ladina e la collaborazione fra le istituzioni culturali ladine lascia non poco a desiderare. Le 11 tesi elaborate dalla U.G.L.D. nel 2005 per una politica linguistica comune è un’ottima base per procedere in sede politica ed istituzionale.
- Il riconoscimento e l’uso della lingua scritta unificata, unitamente al rispetto e alla cura degli idiomi di valle, costituisce un fattore indispensabile per la conservazione della lingua e dell’identità ladine. Il modello svizzero, con il riconoscimento del Romantsch Grischun come unica forma ufficiale della lingua retoromana scritta, vale anche per le necessità della Ladinia.
- La delibera n. 210 del 27.01.2003 della Giunta Provinciale di Bolzano sull’uso della lingua ladina negli uffici pubblici e negli atti normativi va modificata nel senso che la lingua ladina unificata deve essere usata per atti, documenti e comunicazioni che riguardano più vallate o zone ladine (leggi, regolamenti, certificazioni, carta d’identità…). L’uso alternativo o addirittura contemporaneo di più idiomi ladini difetta di qualsiasi logica, è inutile e discriminatorio. Lo stesso accertamento della conoscenza della lingua deve tener conto anche del ladino standard.
- I ladini hanno il diritto di avere tutti i documenti e le comunicazioni che li riguardano anche nella loro lingua madre.
- Dove è previsto dalla legge, la lingua ladina va applicata sistematicamente e senza omissioni: ciò vale non solo per i comuni ladini ma anche a livello di Provincia, compreso il capoluogo Bolzano. Proprio in virtù della parità di diritti fra i 3 gruppi, tutti gli uffici particolarmente rilevanti in provincia di Bolzano vanno denominati ed indicati anche in lingua ladina (tribunale, ospedale, comune, uffici provinciali, ufficio delle entrate…). Tramite l’evidenziazione e l’“affissione” il ladino può conseguire uno status più alto e un’accettazione più larga, interna ed esterna.
- La toponomastica ladina, nota da centinaia di anni anche al di fuori della Ladinia (esonimi), va usata negli scritti e nella segnaletica.
- Le associazioni culturali che si occupano in particolare della lingua e della cultura ladine devono essere finanziate pubblicamente, in modo da garantire la loro piena attività ed efficienza. Il sostegno può anche avvenire attraverso la U.G.L.D. ed in aggiunta al finanziamento da parte di altri enti.
- Va sostenuta in particolar modo l’attività editoriale e con essa i giovani autori ladini.
- Un osservatorio linguistico gioverebbe al miglioramento della sostanza linguistica. L’Istituto culturale tedesco dispone da anni di una simile struttura che vigila sulla buona conservazione della lingua tedesca.
- Media ladini
Alla RAI ladina di Bolzano devono poter accedere i ladini di tutte le valli, per rafforzare lo spirito di unione della minoranza. La sede principale può rimanere a Bolzano, ma alcuni posti vanno trasferiti nelle valli per avere un contatto diretto con la popolazione e facilitare il lavoro.
- Le trasmissioni radiotelevisive in ladino devono essere sostanzialmente ampliate in termini di tempo e di contenuti, affinché possano trattare anche temi diversi dalla mera informazione locale. La Tv ladina può costituire un forte antidoto all’influsso sulla lingua ladina delle onnipresenti trasmissioni in lingue diverse. I retoromani della Svizzera hanno trasmissioni nella loro lingua per l’intera giornata.
- Al settimanale „La Usc di Ladins“ le provincie autonome o chi per esse dovrebbero garantire una copertura finanziaria pluriennale nell’ammontare almeno del 25% della spesa, in modo che si possano creare due edizioni nella settimana e assumere collaboratori qualificati fissi. Le provincie autonome stesse e le regioni potrebbero sostenere “La Usc” anche con le proprie inserzioni.
- Necessita un’agenzia di stampa ladina per fornire le notizie più attuali anche ai gruppi linguistici diversi: già anni addietro il presidente della Provincia di Bolzano Durnwalder ritenne utile un simile progetto, disponibile da tempo ai retoromani svizzeri.
- Ripartizione ladina presso la Facoltà di scienze della formazione dell’Università di Bolzano
Il ladino dovrebbe essere presente, almeno come materia da scegliere, in tutte le direzioni di studio e non soltanto nella Facoltà di scienze della formazione.
- Tutte le istituzioni culturali più importanti devono collaborare strettamente alla normalizzazione del ladino sotto la direzione scientifica dell’Unibz di Bressanone.
- A detta ripartizione vanno attribuiti più mezzi che consentano l’assunzione di collaboratori qualificati e garantiscano posti di lavoro sicuri; l’aumento del personale attuale (1 professore e 1 assistente) urge in ogni caso.
- Come istituzione sovra-locale l’Università deve considerare i bisogni di tutte le valli ladine, occupandosi anche della lingua ladina unificata.
- Al momento della fondazione dell’Università si prevedeva un apposito „Istituto di ladinistica“ con una dotazione assai maggiore dell’attuale sezione ladina: detto istituto va instaurato.
- La Facoltà di scienze della formazione deve garantire competenze eccellenti in tutte e 3 le lingue provinciali. Visto che il tedesco è dominante nell’iter educativo della maggior parte degli studenti ladini, necessita curare in modo particolare il ladino e l’italiano.
- Intendenza scolastica ladina
Da un confronto delle situazioni istituzionali emerge con chiarezza che il dipartimento ladino è fortemente svantaggiato rispetto a quelli per la lingua e cultura tedesca e italiana. Si richiede pertanto:
- Il trattamento paritario dei 3 dipartimenti, con la nomina dell’intendente ladino a direttore di dipartimento per le scuole e la cultura ladina e lo stato paritario nel campo dell’innovazione e della consulenza.
- Centri di consulenza della ripartizione 18; la creazione di un ufficio culturale locale per la promozione dei posti di lavoro e per l’ampliamento dei servizi a favore della popolazione ladina.
- La competenza „cultura“ e „lavoro giovanile“ va attribuita all’intendente ladino.
- Necessita il potenziamento della collaborazione transfrontaliera dei ladini.
- L’Intendenza ladina deve in ogni caso conservare la propria indipendenza rispetto alle intendenze italiana e tedesca. Le sue strutture e competenze vanno rafforzate. Anche la dotazione finanziaria delle scuole e dei servizi dell’Intendenza ladina vanno potenziati.
- L’insegnamento paritetico deve garantire la parità di risultati in tedesco e italiano. A tale scopo occorrono misure di sostegno a tutti i livelli scolastici nonché una formazione trilingue paritaria degli insegnanti.
- Necessita una forte rivalutazione dell’insegnamento del ladino e non soltanto della materia „lingua ladina“ ma anche di altre materie che possono essere insegnate, almeno parzialmente, in ladino, come la storia, la geografia, o l’arte.
- Le scuole musicali ladine vanno integrate nell’Intendenza ladina alla pari di quelle in lingua tedesca e italiana.
Badia, 15 gennaio 2016
Dr. Lois Trebo Dr. Erwin Valentini
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Mrz 01, 2016 159 Norma Dalvit Mrz 01, 2016 158 GABRIELA IRSARA San Martin de Tor Mrz 01, 2016 157 Isabella Marchione Fodom Mrz 01, 2016 156 GIOVANNA IRSATRA San Martin de Tor Mrz 01, 2016 155 Lorenzo Soratroi Fodom Ladini unida Mrz 01, 2016 154 Michele Palla Mrz 01, 2016 153 Lucia Foppa Fodom Mrz 01, 2016 152 Irene Demattia Fodom Mrz 01, 2016 151 Beatrice Colcuc Colle Santa Lucia Mrz 01, 2016 150 Roberto Marchione Fodom Mrz 01, 2016 149 Oscar Nagler Fodom Ladins duc auna! Region Dolomitica Mrz 01, 2016 148 DAPUNT SEPL BADIA Feb 29, 2016 147 Lezuo Corrado Fodom Feb 29, 2016 146 Dell'Andrea Marias Col Feb 29, 2016 145 Otto Holzknecht Bulsan Feb 29, 2016 144 Wilma Chizzali Col s. Luzia On ora de torna a Cesa nostra......suedtirol Feb 29, 2016 143 Giacomo Colcuc Feb 28, 2016 142 Marianna Colcuc Feb 28, 2016 141 Emanuele Sief Colle S. Lucia Feb 28, 2016 140 Miribung Hannelore Col /Buchenstein sperun de ruve presc adum Feb 28, 2016 139 Dell'Andrea Luca Col St.Luzia Feb 28, 2016 138 Dell'andrea Francesco Col/Buchenstein ein tirol Feb 28, 2016 137 Rafael Prugger Milan dantfora l LD Feb 28, 2016 136 Roland Moling Corvara Feb 28, 2016 135 Crepaz Milly Buchenstein Fodom Nnavànt coscita! Feb 27, 2016 134 Crepaz Luciano Livinallongo - Fodom Feb 27, 2016 133 Paolo Beggio Busan gran ora Feb 26, 2016 132 Marinella Crepaz FODOM En Dio vel paie a chi che ha scrit ite cast Memorandum e che no sa desmentie via de nos. Feb 26, 2016 131 Marco Tasser Colle Santa Lucia Feb 25, 2016 130 Magdalena Lerchegger Feb 25, 2016 129 Davide Pellegrini Buchenstein fosa ora grana de cambiè le robe...! Feb 24, 2016 128 Lorenzo Pellegrini Buchenstein Spero che foradenia se pobe avei nosc diric coche disc la storia!! Feb 24, 2016 127 Roland Rudiferia Badia Feb 24, 2016 126 Marta Frena Badia Feb 24, 2016 125 Walther Kasslatter Runcadic Feb 24, 2016 124 Stefan Kasslatter Runcadic Feb 24, 2016 123 Maria Teresa Ferdigg Bornech Feb 23, 2016 122 Clara Sorá Al Plan de Mareo Feb 23, 2016 121 Paul Wieser Turic Feb 22, 2016 120 Martino Costalunga San Martino in Badia Feb 22, 2016 119 walter Testor fodom Feb 22, 2016 118 Fabian Tirler Ciastel Feb 21, 2016 117 Tone Kastlunger Helsinki Feb 21, 2016 116 André Comploi Vìena Feb 21, 2016 115 Luiza Savi Mondo Col S. Luzia/ La Vila Feb 21, 2016 114 nadia pezzei Colle Santa Lucia Feb 21, 2016 113 MAURIZIO TROI Feb 21, 2016 112 Daniele Dell'Andrea Col La Vila Feb 21, 2016 111 Oscar Troi Corvara Feb 21, 2016 110 nagler valentini maria badia Feb 20, 2016 109 Elisa Irsara Feb 20, 2016 108 Pescoller Fridl Badia Nosc lingaz dess ester tigni cundignité sëgn y tl dagni Feb 20, 2016 107 Roland Sila Innsbruck Feb 20, 2016 106 frenner sepl la val Feb 20, 2016 105 michela Liotto Badia - Bozen giulan pur l'gran laur fat! Feb 20, 2016 104 silvano sorarui reba ein tirol.... Feb 20, 2016 103 Stefan Kamelger Vahrn/Neustift Feb 20, 2016 102 Stefan Kamelger Vahrn/Neustift Feb 20, 2016 101 Fortunato Ferdigg Al Plan de Mareo Feb 19, 2016 100 Davide Dalponte Corvara Feb 19, 2016 99 Schanung Franz Badia Feb 19, 2016 98 Richard Clara Mareo Feb 19, 2016 97 Marlene Irsara Feb 19, 2016 96 Giulia Tasser Feb 19, 2016 95 Maurizio Chizzali Colle Santa Lucia Feb 19, 2016 94 Hermann sala colle Santa Lucia Feb 18, 2016 93 Leopold Tavella San martin de tor Feb 18, 2016 92 PIZZININI INGRID BADIA Feb 18, 2016 91 MOLING AUGUSTIN La Val Feb 18, 2016 90 Lisi Trebo Innsbruck Feb 18, 2016 89 Lezuo Iris Fodom Feb 17, 2016 88 Sala Christian Fodom Fossa polito avei le scole valive en te dute le val ladine a na moda da ester duc compagn Feb 17, 2016 87 Conrad Irsara Corvara Jid ma cun convinziun! Feb 17, 2016 86 Max Großrubatscher Vahrn Gran eura che la "politica" ladina sibe per la Ladinia y nia mé plu per la SVP. Feb 16, 2016 85 Demattia Damiano La pliè da Fodom en diovelpaie a chi che ha scrit el memorandum , speron che velch se muove foeìra ence per i comuns de souramont. Feb 16, 2016 84 Valentina Rottonara La Villa Feb 16, 2016 83 Nadia Chiocchetti Moena Feb 15, 2016 82 Manuela Ladurner fodom Feb 15, 2016 81 Chiara Rocco Feb 15, 2016 80 Maria Valentini Al Plan de Mareo I sun a öna con ci co é gnü dé dant Feb 15, 2016 79 Walter Finazzer La Pliè da Fodom tegnon auna che pian pian je ruon! Feb 15, 2016 78 Margareth Palfrader Al Plan de Mareo Feb 15, 2016 77 Georg Frenner Al Plan Feb 15, 2016 76 Davide Testor puchenstein Feb 14, 2016 75 Ivan Lezuo Bolsan Souramont auda pro Südtirol! Feb 14, 2016 74 Emma Mussner Selva Feb 14, 2016 73 Sabine Federa Al Plan de Mareo Feb 14, 2016 72 RICCARDO DEBERTOL BOLZANO ladins=ladin dolomitan + ladinia Feb 14, 2016 71 Paula Agreiter La Val Feb 14, 2016 70 Sepl Moling La Val Feb 14, 2016 69 Sonja Schmid Feb 13, 2016 68 Grossrubatscher Lorenz urtijei Feb 12, 2016 67 Milva Mussner Selva Feb 12, 2016 66 giuvani frenes La Val Feb 11, 2016 65 Gudrun Mussner Urtijei Feb 10, 2016 64 GEORG MORODER URTIJËI me sa dut richiestes dret da fundamënt, me mancia defin la minoghes de la Politica SVP Feb 10, 2016 63 Cristina Clara Feb 10, 2016 62 Hubert Comploi Selva Feb 10, 2016 61 Peter Croce Cianacei fosa ora de far en lengaz unich, ma de segur no se ge rua per invidia Feb 09, 2016 60 Iarone Chizzali San Martin de Tor Feb 08, 2016 59 Sieff Marzio Urtijei Feb 08, 2016 58 Iris Erlacher Feb 08, 2016 57 Egon Pescollderungg Al Plan de Mareo Feb 08, 2016 56 Anna Rudiferia Feb 08, 2016 55 Pablo Palfrader Feb 08, 2016 54 Lois Rottonara La Ila Feb 07, 2016 53 Susy Rottonara La Ila An mëss sostigní la cultura ladina te vigni ciamp cun dötes les forzes a desposiziun Feb 07, 2016 52 Ubi Valentini Badia Feb 07, 2016 51 carlo dapoz badia Feb 07, 2016 50 Reinhold Pescoller Badia Feb 07, 2016 49 Elisabeth Kostner Nia cun dutes sons a una,ma cun ngrum Feb 06, 2016 48 Elisabeth Ties Badia complimonc por les propostes y por le gran laur Feb 05, 2016 47 Edith Figl Schenna Feb 05, 2016 46 Karl Senoner 39047 S. Cristina Vollständige Selbstbestimmung in Sprache + Kultur Feb 05, 2016 45 Dietrich Pescoller Badia Feb 05, 2016 44 oscar alfreider corvara Feb 05, 2016 43 Samuel Clara Feb 04, 2016 42 elisabeth valentini Feb 04, 2016 41 Alex Stampfer La Ila Feb 04, 2016 40 Elvis Burchia Badia Feb 04, 2016 39 Elio Clara Feb 04, 2016 38 Natalie Dalponte Feb 04, 2016 37 Erbino Irsara Badia Feb 04, 2016 36 Kari Irsara Badia Feb 04, 2016 35 albert pizzinini ladins descedede Feb 04, 2016 34 Moling Maria Magdalena Feb 03, 2016 33 Simon Constantini Brixen Feb 03, 2016 32 Franz Moling La Val Feb 02, 2016 31 Maria Frenner San Martin de Tor Feb 02, 2016 30 Siegfried Irsara Balsan / Antermeia Feb 02, 2016 29 Trebo Resi Badia Feb 02, 2016 28 Felix Ploner La Pli Sun a öna con le catalogh - laoré messal gní sön le modo da atué concretamënter les ghiranzes Feb 02, 2016 27 Vinzenz Peristi Urtijëi Feb 02, 2016 26 Franz Trebo Feb 01, 2016 25 Pasquale Schuen San Martin de Tor Feb 01, 2016 24 Ruth Videsott Feb 01, 2016 23 Michael Moling San Martin de Tor Sön döt ne sunsi nia a öna, val' cossa podess gni ampliada, por la gran pert sunsi a öna! Complimënc por le gran impëgn! Feb 01, 2016 22 Josef Pedevilla Gargazon I ne sun nia a öna cun döt, mo i aprijeii der la scomenciadiva. N gran dilan! Feb 01, 2016 21 Verena Crazzolara Feb 01, 2016 20 Diego Clara Al Plan de Mareo Jan 31, 2016 19 Hubert Dalponte Corvara in Badia Jan 31, 2016 18 Dapoz Edith Badia Jan 31, 2016 17 trebo max badia Jan 31, 2016 16 nagler maria badia Jan 31, 2016 15 Lois Castlunger La Ila Na löm de speranza por la Ladinia Jan 31, 2016 14 Ploner Jakob San Martin de Tor Jan 31, 2016 13 bonifazio willeit balsan Al mancia en pü i Ladins fora de ca. Jan 31, 2016 12 Werner Palla Kaltern an der Weinstraße Jan 30, 2016 11 Markus Moling Jan 30, 2016 10 Mateo Taibon Jan 30, 2016 9 Sabina Willeit Eppan Jan 30, 2016 8 Carlo Willeit Jan 30, 2016 7 Ingeborg Dejaco Al Plan de Mareo en bel laur.....iolan Jan 30, 2016 6 Marco Pizzinini Al Plan de Mareo Bona iniziativa, iolan Jan 29, 2016 5 Lois Craffonara Bruneck Jan 29, 2016 4 Iaco Rigo Mareo Jan 29, 2016 3 Giovanni Mischi San Martin de Tor Ie son a una con l catalogh dles ghiranzes - na vijon clera y ampla dla politica culturala dl davegnì!! Jan 29, 2016 2 Daria Valentin Badia Jan 29, 2016 1 Christian Ploner Jan 28, 2016